Nome comune Ratto nero
Nome scientifico Rattus rattus
Breve descrizione: come indica il nome, il colore di questo roditore può andare dal grigio-bruno al nero nella parte dorsale, con il ventre di colore
biancastro. La coda scura è di solito più lunga del corpo ed è dotata di piccoli peli radi e corti.
Biologia e ecologia: è una specie che si adatta a numerosi ambienti, anche diversi fra loro. Può vivere sia a stretto contatto con l’uomo che in habitat più naturali ed è capace di colonizzare isole con superficie inferiore all’ettaro, basando il suo sostentamento solamente su pochissime specie vegetali presenti. Può vivere sulle coste rocciose ma in generale preferisce ambienti forestali; si arrampica facilmente sugli alberi sui quali costruisce un nido sferico, simile a quello dello Scoiattolo comune. Distribuzione in Arcipelago Toscano e introduzione: fino a qualche anno fa era presente in tutto l’Arcipelago Toscano e solo di recente è stato oggetto di azioni di eradicazione.
Impatto: il Ratto nero è ritenuta una delle specie più dannose nei confronti di specie sia vegetali che animali. Può predare pulcini, uova di uccelli che nidificano a terra o sugli alberi, e in molte situazioni può determinare un importante impatto economico, perché capace sia di danneggiare gli edifici che di alimentarsi di frutti e piante di interesse commerciale. Il Ratto nero inoltre, sin dai tempi antichi, è stato il vettore di molte malattie per l’uomo, alcune mortali, come la peste. R. rattus è stata inserita dalla IUCN tra le 100 specie aliene più pericolose al mondo. Tanto più che è la specie nei confronti della quale sono stati effettuati più interventi di eradicazione a livello mondiale.
Gestione in area protetta: grazie a finanziamenti della Commissione europea, questa specie è stata rimossa dalle isole di Giannutri e Montecristo e dall’isolotto della Scola. Con il progetto “Resto con Life” verranno inoltre avviate le azioni per l’eradicazione anche dall’Isola di Pianosa.