Nome comune Fico d’India
Nome scientifico Opuntia ficus-indica, O. stricta
Breve descrizione: entrambe le specie fanno parte della categoria dei fichi d’india denominata “Platyopuntia”, in quanto le ramificazioni del fusto, chiamate pale, sono di forma appiattita. Opuntia stricta ha dimensioni minori rispetto a O. ficus-indica (che può raggiungere i 5 metri di altezza) e portamento prostrato, con altezze massime di 2 metri. Le pale, in entrambi i casi ovali e appiattite, sono più piccole e numerose in O. stricta; le spine sono lunghe in O. ficus-indica mentre solo piccole, uncinate e portate a ciuffi in O. stricta. O. ficus-indica è caratterizzata da fiori giallo-arancio e frutti ovali, di dimensioni comprese tra i 10 e i 15 centimetri, ricoperti da spine che quando maturano assumono una colorazione tipicamente arancione. In O. stricta i fiori sono gialli e i frutti (più piccoli di quelli di ficus-indica) sono rosso-violacei.
Biologia e ecologia: adatta a vivere in climi aridi e pre-desertici, resiste anche a temperature piuttosto basse per brevi periodi. L’apparato radicale si sviluppa superficialmente ma in modo molto esteso. Una caratteristica particolare di queste specie è la capacità di generare in qualsiasi momento nuove radici dalle pale, staccate dal fusto e gettate a terra, anche in presenza di poco terreno. I fichi d’India riescono a diffondersi a grandi distanze dalla pianta madre grazie ai semi trasportati dai mammiferi (in particolare ratti) e dagli uccelli che si nutrono avidamente dei loro frutti.
Distribuzione in Arcipelago Toscano e introduzione: il genere Opuntia, facente parte della Famiglia delle Cactaceae, conta circa 200 specie tutte originarie del continente americano. Nell’arcipelago sono presenti almeno 9 specie; Opuntia ficus-indica è la specie più conosciuta e diffusa quasi dovunque per la commestibilità dei sui frutti. Opuntia stricta si trova invece a Capraia, al Giglio e a Pianosa.
Impatto: i fichi d’India sono considerate in generale tra le specie più invasive e pericolose al mondo. Tra queste, O. ficus-indica e O. stricta sono due delle più temibili e perciò inserite in tutte le liste d’attenzione redatte nei diversi Paesi o continenti.
Gestione in area protetta: il Parco ha eseguito a Capraia degli interventi sperimentali per testare l’efficacia di differenti tecniche per il controllo del fico d’india O. stricta.