Nome comune Cinghiale
Nome scientifico Sus scrofa
Breve descrizione: il mantello marrone chiaro a strie scure nei piccoli sotto l’anno di età (chiamati appunto “striati”), diviene marrone-rossiccio negli individui giovani per poi passare a marrone scuro-nero in quelli adulti. I maschi sono più grandi delle femmine e possono arrivare a pesare anche più di 100 kg.
Biologia e ecologia: il cinghiale è in grado di adattarsi ad un gran numero di ambienti diversi e si nutre di alimenti di tipo vegetale o animale, di carcasse di animali di morti, di uova di uccelli, di invertebrati. Le sue lunghe zanne ed il robusto muso ne fanno un ottimo scavatore capace di realizzare grosse buche e solchi nel terreno per la ricerca di bulbi, tuberi e radici.
Distribuzione in Arcipelago Toscano e introduzione: in Arcipelago Toscano è presente solo all’Isola d’Elba dove è stato introdotto per fini venatori tra gli anni ‘50 e ’60.
Impatto: per la sua grande adattabilità e il suo comportamento, il cinghiale provoca ingenti danni non solo alla fauna e alla flora, ma anche ai sistemi agrari e residenziali, con forti ripercussioni di economiche.
Gestione in area protetta: dal 1998 il cinghiale è oggetto di una campagna di prelievo all’interno del Parco dal quale sono stati rimossi più di 12.000 capi